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Privatizzazioni, Letta: nel 2014 apertura capitale Poste anche a lavoratori

12 DICEMBRE 2013

ROMA (Reuters) - La seconda fase delle privatizzazioni in Italia prevede nel 2014 la cessione di quote di minoranza di Poste e di altre aziende, con la possibilità che anche i lavoratori dipendenti possano partecipare ai capitale, sul modello di compartecipazione sperimentato in Germania.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta nel discorso con cui sta chiedendo alla Camera il voto di fiducia per il governo, dopo l'uscita dalla maggioranza della parte del centrodestra che fa capo alla rinata Forza Italia di Silvio Berlusconi.

"Il prossimo anno, nell'ambito del secondo tempo di questo programma di dismissioni di quote non di controllo, apriremo il capitale di Poste e di altre aziende per consentire l'ingresso dei lavoratori ne1 capitale", ha detto Letta.

"E' una proposta che faccio qui, un tentativo di sperimentare in Italia la Mitbestimmung  (cogestione) tedesca", ha aggiunto.

Poco prima, facendo riferimento al programma che già prevede cessioni per 10-12 miliardi, Letta aveva ribadito che "nessuno si sogna di svendere per fare cassa".

 

Poste: Bonanni, positiva ipotesi azionariato dei lavoratori (AGI) Palermo, 11 dic. – “mi sembra una buona cosa, è una istanza che abbiamo lanciato da molto tempo, una nostra richiesta di rivedere  elementi di governance e di partecipazione dei lavoratori al controllo dell’impresa”. Lo ha detto a Palermo il leader della Cisl Raffaele Bonanni, rispetto all’ipotesi prospettata dal premier Letta di aprire il capitale delle Poste all’azionariato dei lavoratori. “ è proprio la nostra richiesta – ha aggiunto – di dare le azioni ai lavoratori, se si intende vendere alcune azione del mercato finanziario. Questo può andare bene se c’è un contro bilanciamento delle azioni dei lavoratori” , ha concluso.

 

POSTE: PETITTO (CISL) BENE LETTA MA CONTROLLO RIMANGA A STATO – NO A FRAMMENTAZIONE AZIENDA, AZIONARIATO DI MINORANZA DEI LAVORATORI.

Roma, 11 dic. (Adnkronos) – la proposta del Premier sull’apertura del capitale di Poste e sulla partecipazione dei lavoratori all’azionariato, permettendo una loro rappresentanza  negli organi societari, viene vista positivamente dal segretario generale di Cisl Poste , Mario Petitto, a patto però che “il controllo dell’azienda resti in mano allo Stato”  e non si proceda ad uno spacchettamento.

“La proposta di Letta noi la accettiamo di buon grado – afferma all’Adnkronos  Petitto – anche perché è una nostra antica idea ma il presupposto essenziale è che il governo, nel momento in cui apre ai privati ed ai lavoratori nell’azionariato, lo faccia mantenendo l’azienda  integra e non si profili il rischio di una frammentazione”.

Petitto è infatti convinto che la vendita di quote sia “appetibile”  per una holding come Poste che non ha eguali a livello internazionale per la molteplicità di servizi offerti, dalla telefonia mobile a i servizi assicurativi e finanziari, oltre ai servizi postali in senso stretto. Dunque secondo Petitto “è giusto guardare a un modello di governance diverso, con un azionariato di minoranza dei lavoratori ma lo Stato, almeno in questa fase, deve mantenere il controllo” Poste potrebbe fare da “battistrada – ha osservato ancora il sindacalista – per inaugurare un modello di governance simile a quello che c’è in Germania dove negli organi societari sono  rappresentate quote pubbliche, privati e lavoratori.”