Gruppo Postel e PostelPrint

POSTEL - Presentazione Piano Industriale

12 APRILE 2018

Si è svolto, in data 11 aprile, l’atteso incontro di presentazione del Piano Industriale Postel 2018-2022 da parte del nuovo Amministratore Delegato, Paolo Martella. L’esposizione ha ripercorso trasversalmente gli asset alla base del documento strategico, ad iniziare dall’analisi dei mercati di riferimento, i connessi scenari futuri, la strutturazione aziendale nel suo complesso, approfondimenti sullo stato di salute della stessa Società, sino ad arrivare al progetto di rilancio. Il quadro complessivo emerso appare alquanto preoccupante:

• servizi di Mass e Commercial Printing denunciano una contrazione dei ricavi, calo evidente dei volumi e dei prezzi medi;

• servizi di gestione documentale e dematerializzazione inseriti in un contesto di crescita, ma tanto resta da fare ai fini di un’adeguata aggressione del mercato;

• servizi di Direct Marketing che tengono conto di un mercato in forte trasformazione con una erosione dei canali tradizionali in favore dello sviluppo del canale digitale. Il settore denuncia una sensibile diminuzione dei ricavi e uscita dal mercato del Door to Door.

Dichiarato un calo ricavi di ben 76 mln di euro, raffronto anni 2013/2017, con comprensibili ricadute sui bilanci e redditività complessiva della Società. Il costo del lavoro resta sempre alto, oggi tarato su un organico totale di 1069 unità, mal distribuito e concentrato, a nostro avviso, in maniera anomala, su strutture centrali e periferiche di staff, a discapito delle linee di produzione.

Pertanto, il piano prevede nei cinque anni di vigenza una graduale crescita sul mercato del Direct Marketing e della Gestione Elettronica Documentale, la difesa della posizione leader nel mercato della Stampa Massiva, ottimizzazione della capacità produttiva e del numero di risorse applicate sui processi consolidati, il rafforzamento, infine, delle competenze specialistiche abilitanti lo sviluppo del business, rifondando una filiera commerciale, oggi alquanto corposa, ma per nulla efficiente, anche attraverso sinergie con la Capogruppo.

Previste razionalizzazioni di costi relativi alla gestione di Immobili, riduzione di spese per affitti di siti direzionali, commerciali ed operativi, per diversi milioni di euro. Nel contempo, pianificati investimenti in tecnologie avanzate per circa cinquanta milioni di euro, sempre nel quinquennio.

L’Azienda non ha annunciato chiusura di Stabilimenti, anche se ha dichiarato la necessità di attuare efficientamenti sul personale (gestione di circa 133 eccedenze) nelle forme e modalità che definirà nelle prossime settimane, con ricadute che saranno oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali.

Il nostro giudizio complessivo sul documento non può che ritenersi positivo, un piano industriale di buon senso e che traguarda verso linee di crescita dei diversi asset, con particolare focus acceso su quelli funzionali al rafforzamento del business.

Seguiremo con estrema attenzione i relativi sviluppi, scongiurando l’ipotesi che nobili intenti possano trasformarsi in ulteriori pesi ed oneri gravanti sull’anello debole della catena organizzativa, i Lavoratori, come puntualmente avvenuto in passato.

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