Attività Segreteria Generale

LA NOTA DI MARIO PETITTO

05 OTTOBRE 2011

LA NOTA DI MARIO PETITTO

                                     SERVE DAVVERO UN PO DI CHIAREZZA

Sia consentito anche  a noi un breve nota  sulla vicenda del Premio di Risultato e sui rapporti sindacali in Poste Italiane.

Tutti sanno, Sindacati e Azienda, che il PdR poteva e doveva chiudersi a Luglio e, per agevolarne il percorso, SLP – UILPOSTE - UGL e SAILP avevano accettato, temporaneamente, di ricomporre il tavolo unitario nell’interesse esclusivo dei lavoratori. Tutti sapevamo e sappiamo che l’obiettivo prioritario dei Sindacati era quello di recuperare i 220 euro del 2010 e di garantire l’anticipo del 2011 a Settembre. Questo non si è verificato e, per brevità, evito di esporne i motivi. A Settembre la trattativa poteva ripartire e in tal senso vi erano state pure disponibilità informali con l’obiettivo di far pagare a Ottobre sia l’una tantum di 220 euro sia l’anticipo 2011. La sorpresa per tutti i Sindacati, e non sappiamo se anche per l’Azienda, è stata l’inattesa apertura del conflitto di lavoro da parte della sola Cgil. Quel gesto, indubbiamente, ha messo in discussione il percorso unitario della trattativa, obbligando anche gli altri Sindacati ad aprire un analogo conflitto di lavoro, allargandolo anche ad altre questioni di rilevante importanza, forse anche più dello stesso PdR.

Alla discussione del conflitto di lavoro CISL – UIL – UGL e SAILP ci siamo presentati con le stesse richieste di sempre e cioè: recupero dei 220 euro del 2010, pagamento del 50% (935 euro) quale anticipo del 2011, rivalutazione dell’importo per il triennio successivo. L’offerta dell’Azienda di pagare solamente l’anticipo del 2011 pari a 935 euro avrebbe dovuto essere respinta da tutti per creare il presupposto del recupero anche dei 220 euro che, allo stato sembrano svaniti. Con nostra grande sorpresa  la Cgil  accettò l’offerta aziendale della sola erogazione dell’anticipo 2011 con la motivazione che bisognava portare soldi ai lavoratori, come se gli altri sindacati fossero a quel tavolo per contrattare patate. La firma della Cgil mise fine di fatto alla discussione, obbligando gli altri Sindacati alla chiusura negativa del conflitto e alla proclamazione dello sciopero degli straordinari. E non si mistifichi sul fatto che nel nostro conflitto di lavoro si parlava anche di Mercato Privati e di Servizi Postali; questi argomenti non inficiavano il merito del PdR e sarebbero stati discussi in sedute separate nei giorni successivi. Questa la oggettiva verità, non della CISL, ma di una vasta platea di soggetti presenti a quella  trattativa.

 Mai come questa volta la partita era tutta di merito: merito sui soldi, merito sulle condizioni esasperanti di Quadri, Sportellisti e Commerciali nei nostri uffici, merito per come  è stato disatteso da parte aziendale un accordo importante come quello dei Servizi Postali.

Ma stranamente la Cgil,  per confondere le acque, parla, non sappiamo se per autonomo convincimento, di scontro col Management e di spallata, dimenticando che la vertenza vede coinvolte quattro Organizzazioni Sindacali sicuramente estranee a tale logica.

Se invece il riferimento è alla sola CISL vogliamo ricordare ai colleghi della Cgil che quando decidiamo di aprire uno scontro frontale contro qualcuno lo facciamo apertamente, senza timore, e mai nascondendoci dietro problemi oggettivi e gravi dei lavoratori. E poi , in verità, sarebbe mistificatore parlare di spallata ad un Management riconfermato  appena cinque mesi e con la CISL sicuramente non di traverso in quella circostanza.

Invece a noi appare assai singolare il comportamento equivoco della Cgil che, a parole, persegue l’esclusivo interesse dei lavoratori e nei fatti, invece, è molto attenta agli assetti manageriali e dirigenziali, accusa sempre mossa ad altri. Di pessimo gusto è infatti, e al limite del codice penale, fare riferimenti a Dirigenti rimossi che sembra abbiano leso l’immagine dell’azienda coi loro comportamenti. Posso assicurare la Cgil e i suoi delatori che ben altri meriterebbero analoga sorte e per fatti ben più gravi. E che dire dei continui attacchi a taluni Dirigenti che hanno la sola colpa di aver interrotto antiche e consolidate scorribande? Noi almeno ci limitiamo a difenderne qualcuno, ma mai ad infierire su nessuno.

E poi vorrei fare una domanda sottovoce al mio amico Miceli: Caro Emilio ma tu sei a conoscenza che tra Giovedì sera e Venerdì mattina alcuni Dirigenti Nazionali e Regionali della SLC-CGIL hanno informato mezza Italia che Venerdì sera sarebbe uscito un ordine di servizio aziendale,  “mirato e col botto”? E lo sai che sempre questi tuoi Dirigenti hanno apertamente parlato persino della rimozione di un Capo Divisione Centrale, specificandone persino la destinazione? Tu, Emilio, conosci la mia onestà e sai bene che ho le prove di ciò che scrivo.

E anche se l’ordine di servizio non è poi uscito, non sminuisce la gravità del fatto. Sarebbe questo il disinteresse della Cgil alle vicende che , secondo voi, appassionano la CISL? Noi Santi forse non lo siamo, ma voi neanche delle vestali. Ma questa non è roba di dibattito sindacale, bensì competenza di un Amministratore Delegato che prima o poi su queste vicende dovrà pur dire qualcosa.

Ultima annotazione per l’Azienda. Uno sciopero dello straordinario non è una cosa così sconvolgente; è una forma di protesta che non demolisce l’Azienda, ma aiuta a metterne a nudo le criticità.  Eppure si è scatenata una nevrotica agitazione dappertutto. Buon segno, almeno abbiamo scosso il pachiderma dormiente! Direttori di Filiale mandati negli uffici, commerciali che corrono, clausole elastiche per far lavorare i part-time, assunzioni d’urgenza di CTD, lettere per informare di incentivi in arrivo. Insomma qualcuno si accorge che i problemi sono veri e cerca di tamponare le emergenze. A questo punto mi sa che dovremo fare come i Cobas: proclamare lo sciopero degli straordinari per tutto l’anno. Almeno correranno anche loro e riusciremo ad avere ciò che  è stato sinora negato ai lavoratori.

P.S. se volete sapere quale è l’incidenza dell’adesione al rifiuto dello straordinario il conto è molto semplice: contate le zone di recapito che la mattina sono prive di titolare e tra queste verificate quante sono servite con abbinamento e quante restano  scoperte e, voilà, vi uscirà il numero magico. Mica c’è in atto lo sciopero dei portalettere; solo dello straordinario!!

Sono stato lungo. Il resto nei prossimi giorni!

 

                                                                       Mario  Petitto