Attività Segreteria Generale
PETITTO:
19 GIUGNO 2008
PETITTO:
La UIL Post, che conosce bene il pulpito da cui parla SLP-CISL, definisce la nota della nostra Organizzazione ….”delirante e censurabile, intemerata … tesa a gettare discredito” sulla loro sigla.
Ai colleghi della UIL, che anche noi, in fondo, consideriamo persone perbene, ricordiamo che mai, e dico mai, la CISL si e’ cimentata in giudizi pubblici denigratori verso una Organizzazione “storicamente” amica, neanche quando ci ha diviso il merito delle questioni sindacali. E se a loro non sono piaciuti il tono e i contenuti della nostra nota, si sono chiesti quanto siano piaciuti a noi i loro giudizi volgari e approssimativi? Anche la CISL, come tutte le altre Organizzazioni, ha commentato l’accordo di giovedì scorso, astenendosi rigorosamente da qualsiasi giudizio sui Sindacati che quell’accordo hanno ritenuto di sottoscrivere. Pensavano forse i colleghi della UIL che la loro uscita fuori dal seminato interessasse qualcosa ai lavoratori che sanno ormai giudicarci da soli anche con severità?
Non e’ forse il giudizio dei lavoratori la loro angoscia, al ricordo del ruolo che occupavano un tempo ormai lontano? Demonizzare la CISL anziché difendere la loro firma su un accordo che gli sportellisti d’Italia rifiuteranno in massa gli porterà fortuna? O credono forse, i colleghi della UIL, che ai lavoratori interessino le loro dotte argomentazioni tese a dimostrare i comportamenti della CISL sui vari accordi citati? Neanche le leggeranno!
Sui nostri comportamenti passati i lavoratori ci hanno già giudicato. E pure bene direi. E su quelli attuali ci aspettiamo un giudizio ancor più generoso. E di fronte a tanta considerazione, interna ed esterna, come potremmo mai sentirci a disagio?
Ci si accusa di essere stati noi per lunghi anni “l’Azienda”. Posso assicurare la UIL Post che lo saremo ancora per tanti anni a venire. Ci sentiamo “l’Azienda” perchè rappresentiamo con passione tanto popolo di questa Azienda, così come spero si sentano “Azienda” anche gli altri Sindacati che, seppure in misura diversa, rappresentano altro popolo. Perchè sarebbe un’eresia immaginare che siano altri ad essere l’Azienda. Ne’ l’astratto Azionista, ne’ tantomeno i Manager che si sono succeduti nel tempo e che, per quanto bravi e capaci possano essere, rappresentano solo il contingente.
Mentre le Istituzioni restano.
Mario Petitto