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Sicurezza sul lavoro

salute e sicurezza - invito comitato pari opportunità nazionae

11 APRILE 2006

salute e sicurezza - invito comitato pari opportunità nazionae

Salute e Sicurezza - Invito Comitato Pari Opportunità Nazionale

 

Di seguito l’appello inviato dal Comitato Pari Opportunità Nazionale all’Organismo Paritetico Nazionale per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di Lavoro di Poste affinché prendano in considerazione,  in una prossima riunione,  le criticità che si incontrano sui posti di lavoro legate alla specificità di genere per una più adeguata cultura della sicurezza nel rispetto delle pari opportunità.  

In Poste, l’argomento della cultura della sicurezza legata alla cultura delle pari opportunità non era mai stato affrontato neppure dall’Organismo Paritetico nazionale per la Sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tramite l’intervento della nostra delegazione all’interno dei due Organismi nazionali, SLP  mette in pratica, così, parte del documento finale della commissione politiche sociali  approvato al Congresso di Chianciano che, ad ogni buon fine,  riportiamo di seguito:  

“I Delegati rilevano concordemente che occorrono iniziative sindacali tese a migliorare la sfera delle tutele per tutti i lavoratori. In particolare, è emersa forte l’esigenza di costituire ambienti di lavoro tali da garantire soddisfazione, benessere e dignità alle persone che vi lavorano. Per l’importanza del “genere” in tutte le politiche del lavoro e per il diverso impatto che determina nella condizione lavorativa, la 626 deve essere calibrata anche rispetto alle esigenze specifiche della componente femminile.” 

Invito del Comitato Pari Opportunità Nazionale all’Organismo Paritetico Nazionale per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di Lavoro 

Il Comitato Pari Opportunità Nazionale, riunito il 4 aprile 2006,  ha valutato positivamente  l’opportunità di lanciare un messaggio all’Organismo  Paritetico Nazionale per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro –  riunito nei 5 e 6  aprile 2006  - affinché svolga analisi e  valutazioni legate anche alla differenza di genere, alla presenza delle donne negli ambienti di lavoro, situazioni migliorative che potrebbero concorrere ad una riduzione dei rischi e degli infortuni che oggi avvengono in Poste.  

Individuare i rischi per prevenirli significa anche valorizzare  la “diversità” ed avere un’attenzione particolare e una tutela declinata per la specificità femminile.  Essere donne sul posto di lavoro non deve rappresentare un problema più di quello che rappresenta la valutazione dei rischi per un  lavoratore di sesso maschile.  

Le donne stanno progressivamente cominciando a sostituire gli uomini anche nei lavori tradizionalmente a rischio  e c’è quindi la necessità di valorizzare la cultura della sicurezza assieme ad una adeguata cultura delle pari opportunità.  

Una donna che lavora deve essere inserita all’interno di un processo di valutazione dei rischi in quanto lavoratore che ha diritto a tutte le tutele, gli interventi preventivi sulle postazioni di lavoro, garantendo l’ergonomia,  i dispositivi di protezione individuale adattabili alla conformazione fisica, l’informazione e la formazione adeguata per poter svolgere al meglio il suo lavoro senza che ciò sia considerato un  problema.  

L’essere donna, la sua naturale diversità, l’oggettiva differenza psico-fisica, non può costituire aspetto di rilievo e di specifica tutela e protezione solo nel periodo della gravidanza e del successivo allattamento. 

Il Comitato Pari Opportunità Nazionale augura quindi che l’Organismo Paritetico Nazionale  metta in atto tutte quelle strategie utili ad implementare l’ottica di genere, specie per quanto riguarda  la valutazione dei rischi e la sua applicazione negli ambienti di lavoro e allo stesso tempo auspica strategie rivolte all'applicazione delle norme di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro con particolare riguardo all'ottica di genere nella valutazione dei rischi.

Commissione Politiche Sociali, Donne, Giovani e Pari Opportunità

Documento finale

 

I delegati presenti ai lavori della Commissione Politiche sociali, Donne, Giovani e Pari Opportunità approvano e fanno propri i contenuti e le indicazioni contenuti nella relazione del Segretario Generale e, dopo la presentazione del documento introduttivo a cura della Segreteria e dei coordinamenti DeG uscenti, hanno analizzato e dibattuto a fondo gli argomenti ed i temi di propria pertinenza. 

 

I delegati ribadiscono e auspicano che prosegua e si rafforzi il positivo percorso di sviluppo della cultura della partecipazione, della solidarietà e del lavoro come valore da diffondere anche in Poste Italiane. E’ radicata nel SLP Cisl la convinzione che il ruolo e la funzione del Sindacato siano strumenti irrinunciabili per consolidare ed elevare sia lo sviluppo delle politiche sia le tutele sociali in favore dei lavoratori e delle lavoratrici di Poste.  Maggiori tutele contrattuali devono essere previste per dare a tutti la possibilità  di occuparsi meglio dei propri cari  e sostenerli nel momento più delicato e difficile della loro esistenza.

 

In funzione di ciò, la Commissione ritiene che solo attraverso un rinnovato sistema negoziale tra Azienda Poste e Organizzazioni sindacali potranno concretizzarsi efficaci antidoti alle attuali, discriminanti politiche aziendali.

 

I delegati ritengono di fondamentale importanza la coesione sociale in Poste e per far questo è necessario mettere al centro dell’attenzione di tutti  la persona e sostenere il concetto di azienda solidale specialmente tra il management aziendale che, su questi temi, stenta a rapportarsi positivamente con i lavoratori e le lavoratrici. 

 

Per raggiungere questi obiettivi, è auspicabile la contestuale attribuzione di maggiori strumenti di conoscenza destinati ai nuovi assunti, attraverso le strutture territoriali e gli organismi di specificità che l’SLP ha istituito, strumenti che possono monitorare meglio le sollecitazioni e le istanze dei giovani e delle donne, per allargare i confini della rappresentanza.

 

I Delegati rilevano concordemente che occorrono iniziative sindacali tese a migliorare la sfera delle tutele per tutti i lavoratori. In particolare, è emersa forte l’esigenza di costituire ambienti di lavoro tali da garantire soddisfazione, benessere e dignità alle persone che vi lavorano. Per l’importanza del “genere” in tutte le politiche del lavoro e per il diverso impatto che determina nella condizione lavorativa, la 626 deve essere calibrata anche rispetto alle esigenze specifiche della componente femminile.

 

In Poste Italiane la costrizione organizzativa del lavoro produce sempre più frequentemente effetti psicofisici che vanno dalla percezione negativa del clima aziendale a forme di vero e proprio mobbing.

 

I Delegati chiedono che ci si impegni per monitorare tutte le forme di emarginazione o espulsione dai percorsi aziendali dei colleghi, specie quelle che avvengono per effetto dell’obsolescenza precoce delle competenze. A questo fine, la Commissione individua negli Organismi Bilaterali previsti dal Contratto la sede più idonea a promuovere questa cultura e a progettare le conseguenti iniziative.

 

Per garantire la più ampia difesa del diritto alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita, la tutela dei soggetti più svantaggiati e la lotta a tutte le discriminazioni ancora esistenti, i Delegati impegnano la rappresentanza SLP Cisl nei Comitati Pari Opportunità di Poste a dare vita ad Osservatori Regionali per realizzare, in merito, azioni positive sui territori.

 

E’ importante che le strutture SLP nei territori assumano maggiore consapevolezza e  diano nuovo valore al ruolo dei Coordinamenti Donne e Giovani, per svolgere una dinamica collaborazione anche con le donne nei Coordinamenti Quadri, con le rappresentanze SLP Cisl nelle RSU, con i delegati di base SLP nei luoghi di lavoro. Sono questi ultimi, infatti, a tenere i contatti con i lavoratori, con gli iscritti, sono loro che possono diffondere e divulgare meglio le iniziative sindacali.

 

A questo proposito i Delegati segnalano i vantaggi per l’Organizzazione che possono derivare dall’impiego intenso della comunicazione via Internet che, particolarmente estesa tra i giovani e le donne, può dare maggiore ruolo ai coordinamenti e stimolare  il proselitismo on line,  la diffusione e la valorizzare dell’immagine SLP tra i lavoratori, la conoscenza della funzione e del ruolo determinante del Sindacato.

 

I Delegati sollecitano l’impegno ad assumere il “fatto di genere”, la diffusione della  cultura di Pari Opportunità e la sua trasversalità all’interno dell’Organizzazione diventino elementi irrinunciabili di responsabilità comune per tutti.

 

L’elevato tasso di presenza femminile in SLP rende necessaria una chiara e coerente valorizzazione che deve determinare il riequilibrio della rappresentanza di specificità a tutti i livelli, comprese le Segreterie anche prevedendo norme transitorie che integrino gli assetti già costituiti.

 

La Commissione sostiene la necessità di vigilare con particolare attenzione sui nuovi lavori e sulle nuove modalità contrattuali, evitando l’aumento eccessivo delle forme di assunzione di carattere temporaneo e precario e dando, invece, la priorità a forme più stabili di lavoro. SLP si impegna, quindi, a far rispettare i limiti percentuali di presenza previsti nel contratto per queste tipologie di lavoro.

 

Ai lavoratori non standard vanno estesi i diritti conquistati per i lavoratori a tempo indeterminato: soprattutto per quanto riguarda lo studio, la tutela della maternità e l’attuazione del lavoro a tempo parziale (Part Time). Il part time non può prevedere eccessive modifiche dell’orario di lavoro, rispetto alla tipologia scelta.

 

La Commissione valuta positivamente la possibilità prevista nel D.lgs 151 di sostenere il reddito delle famiglie  durante i periodi di riduzione dello stipendio per congedi parentali e ne auspica una rapida attuazione in Poste, con un accordo integrativo in materia di anticipo del TFR.  La commissione ribadisce la volontà di tutelare al meglio i dipendenti affetti da gravi patologie attraverso un confronto in sede opportuna che individui tutte le forme correlabili con tale stato e prevedendo per esse  un comporto di 24 mesi indipendentemente dalle modalità effettuate per il calcolo delle assenze (comporto secco, comporto per sommatoria).

 

La Commissione ritiene che, per il raggiungimento degli importanti obiettivi individuati dal dibattito sia necessario un percorso unitario di confronto con l’Azienda.

Letto e approvato